Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
articoli del 12/09/2005
Sarà capitato a tutti di salutare qualcuno che non si conosce.
Sarà capitato spesso di salutare qualcuno perché lo si voleva conoscere. E magari sarà capitato perché quella persona risultava divertente, interessante, capace o anche solo attraente.
Ma… è mai capitato che il soggetto in questione reagisca in modo el tutto inspettato? Per esempio, se su MSN fai ciao-ciao con la manina ad qualcuno che ha il nick “GothAngel” e magari ti si risponde “Pussa via brutto maschio sciovinista, insensibile, sociopatico, superficiale e depravato. Io non pratico cybersex, vaffanculo stronzo.” Inizi a porti alcuni quesiti esistenziali.
Lindividuo digitale medio dev’essere uno sciovinista, insensibile, sociopatico, superficiale e depravato e lo palesa senza lasciare dubbio alcuno; l’individuo digitale medio è coglione; il contatto GothAngel ha seri problemi di socializzazione; il contatto GothAngel si fa le canne; il contatto GothAnger è coglione; il coglione sei tu che vai a fare ciao-ciao con la manina a tutte quelle che hano il prefisso goth nel nick.
A prescindere dalla qualità delle persone che circolano su internet viene da porsi un ulteriore quesito: come cazzo fare a fare ciao-ciao con la manina a qualcuno per qualsivoglia motivo senza scatenare qualche reazione inconsulta?
La risposta a questo dilemma è ancora al vaglio d’una commissione scientifica che al momento non rilascia dichiarazioni, che però in un breve dispaccio suggerisce in ogni caso di porsi sempre con educazione e gentilezza.
Il dispaccio avrebbe anche senso se non per il fatto che difficilmente io esordisca con un “ciao troja” e conseguentemente –anche solo teoricamente– non dovrei scatenare determinate reazioni emotive, ma a smentire la faciloneria di certe congetture vi sono persino dei casi limite che testimoniano che la buona fede persiste a prescindere dalla qualità della comunicazione.
Per esempio ho chattato per mesi con una ninfomane scambista senza che la sua manifesta e dichiarata superficialità e degradazione intaccassero la natura delle nostre conversazioni. O per citarne un’altra, il mio contatto preferito invece di salutare scrive sucuni e i suoi slanci più convenzionali sono fermi al Testa Di Minchia. E cosa appunto singolare, l’input da tale contatto e rischiesto quanto gradito.
Allora la domanda che ci si dovrebbe porre forse è: come EVITARE di incappare in individui insensibili, sociopatici, superficiali e depravati che riflettono le loro frustrazioni su tutti quelli che fanno ciao-ciao con la manina?
La risposta in questo caso forse è più semplice e immediata: mandando a cagare chi è così ottuso e superficiale da non distinguere un ciao-ciao con la manina da altro.
Probabilmente il mondo, se interpellato a tal proposito, mi identificherebbe quale cinico ed indifferente, ma al contrario di ciò Io mi reputo e mi considererò sempre un individuo estremamente romantico e sensibile, praticamente a livelli semi-ricchionistici. A confutare tale ipotesi potrei addurre il seguente assioma: squilli + insonnia = fato.
Mettiamo caso che il “Me medesimo” sia nel bel mezzo della fase REM, che proprio nel culmine d’uno scopone scientifico con Morfeo, mentre dal di qua del mondo si russa come facoceri, arrivi uno squillo al cellulare (NdGatto: da considerare che la mia suoneria ricorda più un allarme anticendio, una sirena da attacco nucleare che uno squillo). Ecco che ovviamente il “Me medesimo” si alz… si solleva come un apparecchio a decollo vetrticale e va a vedere “chi cazzo ti fa gli squilli all’una di notte (01.04 per la precisione)”.
Ecco, a questo punto ci starebbe la nota a margine, io uno squillo lo aspetto da più di 3 giorni, però me lo sarei aspettato verso le 2… le 3. Ed in ogni caso – cosa piùimportante - me lo aspettavo da un’altra persona. In questo singolare frangente, oltre che domandarmi “ma chi fù?” va a consumarsi la tragedia: dopo il repentino soprassalto non mi cala più il sonno.
Tragedia! Passa un ora, passano due ore, passano tre ore e io sto ancora lì a rigirarmi i pollici in quel letto che con altri cinque minuti inizia a sembrare un involtino. Allora verso le 4.45 del mattino, si insizia a insinuare venefico il seme del dubbio. Ipotesi: ma se nella vita tutto è destino, perché accadde tutto ciò? Perché un evento fortuito (cara D. non lo fare mai più, o almeno quando lo fai, rispondi all’SMS ma chi fu!?) può sconvolgere a tal punto i miei cicli circadiani senza un rilevante effetto? Il dubbio devastate è chiaramente scaturito dall’intilità dell’evento stesso. Non è giusto che io non dorma più se non c’è un perché.
Da qui la tesi: il destino non esiste.
E da lì ovviamente il totale e sistematico crollo delle mie convinzioni ed il conseguenziale panico, ma pure tanto sonno… visto che mi sono dovuto alzare alle 07.00 uguale!.
foto del 12/09/2005
Gatto [(no data) 19:56:51, vista 236 volte]
i famosi giovani colleghi, però questo non è ingegnere ...
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